Sono sempre più numerose le proteste contro la guerra di Israele-Hamas. Con ciò, continuano gli scontri e le tensioni tra la polizia e i manifestanti. L’ennesimo scontro è avvenuto all’Università della California, a Los Angeles, dove gli agenti sono intervenuti rimuovendo delle barricate attorno all’accampamento di protesta. Hanno poi utilizzato granate stordenti per disperdere la folla e arrestato più di 100 persone. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, sottolinea: ‘Il diritto alla protesta non significa il diritto al caos’. Afferma inoltre che ‘le proteste pacifiche sono tutelate in America, il vandalismo e le proteste violente no’. Ma fino a che punto ci si può effettivamente spingere quando si partecipa ad una manifestazione?
Manifestazioni: Un Veicolo per il Cambiamento
Le manifestazioni possono essere considerate necessarie quando esiste una preoccupazione diffusa, o una richiesta di cambiamento su una determinata questione che non è stata adeguatamente affrontata o risolta attraverso i canali istituzionali tradizionali come il governo, le istituzioni politiche o le organizzazioni non governative.In questi casi, le manifestazioni possono essere considerate uno strumento legittimo per esprimere le preoccupazioni della società civile e per esercitare pressione per il cambiamento.Tuttavia, il cambiamento reale spesso richiede un impegno a lungo termine e l’adozione di una pluralità di strategie.
Diritti Umani e Limitazioni Governative
I governi devono rispettare il diritto alla libertà di espressione e di riunione pacifica, come sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e da altri strumenti internazionali sui diritti umani. Questo significa che dovrebbero evitare di reprimere le manifestazioni con violenza e dovrebbero invece proteggere il diritto dei cittadini di esprimere le proprie opinioni in modo pacifico.
Tuttavia, ci sono situazioni in cui i governi possono prendere misure per controllare o limitare le manifestazioni, ad esempio per garantire l’ordine pubblico o la sicurezza nazionale. Queste misure dovrebbero essere proporzionate alla minaccia rappresentata dalla manifestazione e devono rispettare i principi di necessità e proporzionalità.L’uso della forza da parte delle forze dell’ordine dovrebbe essere limitato e dovrebbe essere impiegato solo quando strettamente necessario per mantenere l’ordine pubblico e proteggere la sicurezza dei manifestanti.L’uso eccessivo o ingiustificato della forza può essere considerato una violazione dei diritti umani e può portare a critiche nazionali e internazionali, oltre che a potenziali azioni legali contro il governo.E’ necessario agire contro un governo che non tutela i propri cittadini dall’azione a sua volta violenta delle forze dell’ordine, ed è necessario alzare la voce contro un governo che sostiene l’intervento militare israeliano nella Striscia.
Riflessioni Storiche: Manifestazioni come Motore del Cambiamento
Le manifestazioni violente hanno giocato un ruolo significativo nella storia umana, spesso rappresentando un catalizzatore per il cambiamento politico, sociale ed economico. Un esempio notevole è la Rivolta di Nika del 532 d.C. nell’impero Bizantino di Giustiniano I, che iniziò come una disputa tra fazioni durante i giochi del circo e si trasformò in una ribellione contro il governo centrale, causando distruzioni e perdite di vite umane.
La Rivoluzione Francese del 1789 fu caratterizzata da manifestazioni violente come l’Assalto alla Bastiglia, e l’esecuzione di aristocratici tramite ghigliottina.
Negli Stati Uniti, la Rivolta di Haymarket del 1886 durante una protesta per la riduzione dell’orario lavorativo a otto ore portò a un’escalation della violenza, con esplosioni e scontri con le forze dell’ordine.
La Rivoluzione Russa del 1917 vide una serie di manifestazioni e rivolte violente che culminarono con l’abbattimento del regime zarista e l’ascesa al potere dei bolscevichi, portando a profonde trasformazioni nella politica e nella società russa ed europea.
Realismo e Utopia: Il Dibattito sul Cambiamento Politico
E’ realismo o utopia credere di generare un profondo cambiamento politico senza la violenza?
Le manifestazioni possono essere uno strumento potente per esprimere dissenso e dare voce alle oppressioni, ma è importante anche considerare altre forme di azione politica e lavorare per costruire consenso e sostenibilità nel lungo termine.Anche in contesti democratici, possono avere un impatto limitato se non sono supportate da altre forme di azione politica, come il coinvolgimento nei processi decisionali, il lobbying o la partecipazione alle elezioni.In un mondo in cui le tensioni sono alte e le opinioni sono forti, la capacità di navigare tra il diritto alla protesta e la necessità di stabilità diventa essenziale. La storia ci insegna che il cambiamento può derivare dalla volontà collettiva e dall’azione concertata, ma richiede anche pazienza, tolleranza e una visione a lungo termine.
-Noemi Santagata