Il Decadentismo Moderno: poesie di Giulia Catricalá e Gianmarco Puoti

Il Decadentismo Moderno: poesie di Giulia Catricalá e Gianmarco Puoti

In un mondo in cui spesso ci sentiamo sopraffatti dalla routine quotidiana e dalle sfide moderne, la poesia ci offre una pausa riflessiva e un’opportunità per connetterci con le nostre emozioni più recondite. La creativa miscela di parole ci permette di ritrovare radici estremamente profonde di noi stessi, ma spesso hanno anche la funzione di esortazione civile.
Nell’edizione di questa settimana, proponiamo un vero e proprio viaggio nella psiche, nell’inesorabilità della memoria, nell’abbandono che sfocia nell’oblio.
Tratteremo due poesie di due autori diversi, ma accomunati dagli stessi temi.

Autrice del libro “La rosa sbagliata”(Fallone Editore), Giulia Catricalá, classe 1990, si laurea alla facoltà di Lettere e Filogia della Sapienza e prosegue gli studi presso la scuola di giornalismo della Luiss Guido Carli, per approdare nella redazione culturale dell’Adnkronos.Collabora con numerose pubblicazioni, scrivendo per l’inserto Salute del Foglio e per il “Magazine Civic”.Attualmente scrive per quotidiani e riviste trattando prevalentemente temi sanitari.Gestisce la pagina Instagram Elettropoesia, dove promuove la diffusione della poesia contemporanea, contribuendo a far conoscere voci emergenti del panorama poetico italiano.

L’estratto proposto dal libro “La rosa sbagliata”, ci mostra un disegno potente della memoria,Questa viene descritta non solo come un archivio di esperienze passate, ma come un’entità vivente che può riportare alla luce emozioni e sensazioni dimenticate. La poesia evidenzia come la memoria, nonostante l’accumulo disordinato, mantenga un ordine segreto e un potere rigenerativo. La semplice apparizione di un volto del passato è sufficiente per riaccendere la scintilla della giovinezza e della felicità, dimostrando che il passato non è mai completamente sepolto.

La memoria
E’ un’accumulatrice seriale
Riempie le sue case
di tutto l’abbandonato, l’inutile,
l’impraticabile dell’amore.
La memoria è una donna umile,
lei non crede che le cose vecchie
vadano buttate, e si ravvede
anche l’orgoglio luccicante
quando – di colpo – tra le lampade,
gli specchi, le pile fulminate,
si accende un volto e sorride.
E’ di nuovo giovane
felice solo di stare in ascolto

Nuovi talenti: Gianmarco Puoti e l’ascesa nel panorama poetico

Nell’esteso panorama letterario contemporaneo, si possono trovare diverse e numerose categorie di autori emergenti.
Tra di questi, ci occuperemo dell’emergente poeta Gianmarco Puoti, classe 2005.
Originario di Napoli, intraprende studi universitari scientifici ma pur sempre coltivando la scrittura di numerose opere poetiche.

Proponiamo un estratto inedito, in cui domina l’atmosfera della desolazione.Si evoca la sensazione di trovarsi sommersi e inermi di fronte alla forza inarrestabile della natura e del destino. La primavera, tradizionalmente simbolo di rinascita e speranza, viene annullata da “sguardi assenti”, riflettendo una profonda disconnessione emotiva.Le campanule, simbolo di delicatezza e bellezza, rappresentano un passato di intimità e connessione che ora è irrimediabilmente perso.

Sciolte le promesse nel fango
siamo rimasti sepolti
sotto l’acqua piovana,
annullando la primavera
con sguardi assenti
e disciogliendoci
come singoli
grovigli

E’ l’effluvio delle campanule della reggia
che non si intreccia più tra i tuoi capelli,
è il nostro odore
che non crolla più
nell’aria diafana


Sono i nostri sospiri
che non si incontrano più,
‘che se piove sento ancora
il tuo respiro tra le dita
e l’odore che mi funesta